martedì 27 ottobre 2020

La ragazza delle storie in offerta

 Salve a tutti di nuovo!



Oggi torno tra voi per comunicarvi che, solo per oggi, martedì 27 ottobre 2020, è in offerta, nella sua versione ebook la mia traduzione del romanzo che Lucy Maud Montgomery, per sua stessa ammissione, più amava, vale a dire "La ragazza delle storie", edit:o dalla casa editrice flower-ed diretta magistralmente da Michela Alessandroni.

Per quanti tra voi ancora non conoscessero questo splendido romanzo riporto di seguito la sinossi, presa da Amazon.it:


Una mattina di maggio, Beverley e Felix lasciano Toronto per raggiungere l’Isola del Principe Edoardo e trascorrere alcuni mesi ospiti dello zio Alec e della zia Janet. Nel corso del lungo viaggio in treno, l’emozione dei due giovani fratelli è accresciuta dall’impazienza di arrivare finalmente in quella terra ricca di fascino che il padre ha descritto loro accuratamente e alla quale sentono di appartenere pur non avendola mai vista. Ad attenderli ci sono la vecchia fattoria immersa nella natura rigogliosa, il frutteto dei King e gli abeti rossi, i compagni di giochi e la cugina Sara Stanley. Nota a tutti come la Ragazza delle storie, Sara si rivelerà un’abile e irresistibile narratrice e i suoi mirabili racconti accompagneranno le avventure del giovane gruppo. L’esperienza di quei mesi sarà meravigliosa. I ragazzi conosceranno la dolcezza delle gioie semplici, la bellezza dell’alba, il sogno del mezzogiorno, la pace delle notti spensierate. Ascolteranno la pioggia d’argento sui campi verdeggianti, le tempeste tra gli alberi, le foglie sussurranti. Sperimenteranno la fratellanza con il vento e le stelle in gioiosa compagnia. La Ragazza delle storie, come rivelato nell’autobiografia Il sentiero alpino. La storia della mia carriera (flower-ed 2017), era il romanzo più amato da Lucy Maud Montgomery.

Bene, a me non resta altro da fare che ringraziare tutte e tutti voi per la pazienza e l'attenzione che una volta ancora avete voluto dedicarmi e darvi l'arrivederci alla prossima occasione!

Buon pomeriggio e, come sempre, Buona lettura!

A presto!

Con simpatia! :) 

martedì 20 ottobre 2020

Tempi difficili per i fiori della piccola Ida


Salve a tutti!

Stasera torno tra voi per presentarvi una cosa secondo me curiosa. Qualche sera fa mi è capitato di guardare, ultimamente mi capita piuttosto spesso, un video che racchiude due favole di Hans Christian Andersen.
La prima delle due favole s'intitolano "I fiori della piccola Ida". Ora, sarà perché in una conferenza online su Charles Dickens ho sentito citare accostamenti tra Charles Dickens e altri scrittori, ad esempio Flannery O'Connor o Stephen King, ma, appena la video fiaba è cominciata mi si è accesa una lampadina. Il padre della piccola Ida mi è parso subito somigliante al protagonista di "Tempi difficili"; anch'egli come Thomas Gradgrind, infatti è un fanatico di "fatti, fatti, solo i fatti". Si dice infatti lieto che il precettore della figlioletta le abbia insegnato a sillabare e a far di conto ma ha storto il naso, per non dir peggio, quando lo stesso precettore ha aggiunto di averle letto alcune fiabe.
Il padre ha infatti obiettato che non riteneva utile riempire la testa della figlia con tali sciocchezze. 
Quando poi la figlia arriva con i propri fiori ormai appassiti e morenti il padre usa parole a brutto muso, spiegandole che in fondo tutti prima o poi dobbiamo morire.
Interviene però il precettore a risollevare il morale alla piccola Ida non appena il padre se ne va dalla stanza, impettito.
Senza dilungarmi eccessivamente vi dirò che alla fine anche il padre della piccola Ida si rende conto, sia pure in modo meno drammatico, di aver sbagliato le proprie previsioni, nello specifico l'aver detto che i fiori morti non avrebbero mai potuto rinascere, mentre, invece, nelle estati successive i fiori sono rinati di volta in volta e di volta in volta più belli di prima.

Ora tutto ciò può essere solo una mia suggestione ma comunque vi lascio il rimando diretto al video qui di seguito.

Grazie di cuore per la pazienza e l'attenzione che mi avete nuovamente voluto accordare e arrivederci alla prossima occasione!
Buona serata e, come sempre, Buona lettura!

A presto!
Con simpatia! :) 






domenica 18 ottobre 2020

Scegliere le parole adatte

 Salve a tutti!


Ritorna una nuova "puntata" della mia rubrica "Le mie gioie da traduttore". Forse, però, sarebbe più corretto considerarla un'ideale seconda parte della puntata precedente, dato che ci occuperemo ancora di parole e della scelta di quelle più adatte ai nostri bisogni.
Raymond Carver, autore che ci spessissimo, come avete ormai imparato, ha detto: "Le parole sono tutto ciò che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste", cosa che lui, in quanto scrittore, come persona, cioè, che con le parole ci si guadagna da vivere, sapeva assai bene e che, altrettanto bene, sa chi, come me, di professione fa il traduttore e, quindi, le parole si trova a doverle prestare, di volta in volta, a una serie di autori stranieri.
In questo meraviglioso lavoro ci si trova spessissimo a immergersi in ricerche e sessioni, a volte lunghe, di studio per decidere se sia il caso di utilizzare una determinata parola, una determinata frase, un determinato stile espressivo e così via.
E a sciogliere certi rovelli a volte intervengono anche aiutanti inaspettati. Se si è sufficientemente attenti e pronti a cogliere gli spunti, questi possono giungere dalle fonti più disparate: un altro racconto, una versione precedente romanzo (o racconto) che stiamo traducendo ma anche da una trasmissione, film, serie tv o documentario che sia.
Le fonti alle quali un traduttore ha la possibilità di abbeverarsi sono varie e di tipo variegato. In questa pressoché sconfinata galassia di fonti vi sono anche quelle che interessano l'ambito familiare, specie quando ci si trova a dover sbrogliare matasse inerenti ai modi espressivi, se in un certo frangente sia corretto, anche tenendo conto l'epoca nella quale il testo che ci si sta trovando a tradurre, utilizzare un tipo di espressione formale, semi formale oppure informale.
Le notizie raccolte da genitori, nonni o parenti vari sono, in casi come questi, le fonti più attendibili che si possano trovare.
Quindi una caratteristica che una persona che volesse cimentarsi in questa entusiasmante professione deve possedere è l'amore per la ricerca assidua; a volte è più il tempo richiesto dalla fase di ricerca rispetto a quello richiesto dalla traduzione vera e propria.
Per non parlare della fase o, meglio, dalle fasi della revisione ma questo sarà argomento di un'altra puntata di questa mia rubrica.

Grazie infinite per la pazienza e l'attenzione con la quale, una volta di più, avete deciso di seguirmi e arrivederci alla prossima occasione!
Buonanotte e, come sempre, Buona lettura!
A presto!
Con simpatia! :)

martedì 13 ottobre 2020

Ricaricare le batterie

Salve a tutti!




Stanotte torno tra voi per una breve riflessione. Ieri, navigando in Instagram, sul profilo di un'amica ho trovato, in descrizione di uno dei suoi post più recenti una domanda circa il modo di quanti avrebbero commentato di "ricaricare le batterie" mentali.

Questa domanda mi ha portato a riflettere, appunto, sul mio di modo per ricaricare le batterie, per staccare, almeno per qualche tempo, un'ora o due, la spina.

Questo mio modo è di prendere e di uscire a camminare, non importa dove; l'importante, infatti, è il passeggiare.

Passeggiata che finisce per alleggerire lo stress, per liberare la mente dai vari problemi e permette, a me, almeno, è capitato, di sbrogliare più d'una matassa che mi teneva imprigionata la mente da svariate ore.

Fare una passeggiata è solo uno dei metodi possibili di ricaricare le nostre "batterie mentali".

Ve ne saranno, ve ne sono, una gran moltitudine. 

L'importante è riuscire a staccare la spina, ogni tanto; è più di una necessità personale, è, in realtà, un obbligo; un obbligo per tutelare noi stessi e le nostre abilità.

Vi ringrazio per avermi seguito con attenzione e pazienza e vi do l'arrivederci alla prossima occasione!

 Buonanotte e, come sempre, Buona lettura!

A presto"

sabato 10 ottobre 2020

Cesellare le parole

Salve a tutti!



Con oggi, 10 ottobre 2020, voglio iniziare qui una nuova rubrica che si chiamerà, parafrasando il nome di questo blog, "Le mie gioie da traduttore".

Se è vero, com'è vero, che gli scrittori, quelli bravi, vanno alla ricerca delle parole migliori per dar voce alle proprie storie questo vale, a maggior ragione, per i traduttori, i quali si trovano a dover prestare tali  parole a una lingua che non è la loro.

Quindi immaginate che lavoro ci possa essere dietro ad una traduzione! Non mi riferisco solo al lavoro vero e proprio di resa in italiano di un testo in lingua straniera, mi riferisco, anche e forse soprattutto, al lavoro più "oscuro" richiesto dal dover tradurre un determinato testo.

Un lavoro che consiste in ricerche accurate, in scelte ponderate, per poter far sì che la voce dell'autore originale non risulti tradita, nello stile come nella resa.

Capita quindi di passare ore, se non giorni, a lambiccarsi il cervello sul modo più esatto di rendere una parola o una frase; a cercare le parole giuste e a cesellare parole e frasi in modo che la voce dell'autore originario dell'opera risuoni in pienezza.

Raymond Carver una volta ha detto a un intervistatore che la fase della scrittura che preferiva era la revisione. 

Ebbene, io del lavoro di traduttore adoro, letteralmente adoro, queste fasi di ricerca; ricerca di parole e frasi ma anche di altri dettagli che poi, a volte, finiscono nelle note a piè di pagina.

Anche la fase di revisione è entusiasmante ma questa, come si suol dire in questi casi, è, o meglio sarà, un'altra storia. Voglio infatti tenermela come argomento di un prossimo articolo incentrato sulle gioie del mio lavoro di traduzione.

Grazie infinite a tutte e tutti voi per la pazienza e l'attenzione  con le quali avete letto la prima puntata di questa mia nuova rubrica!

Buona serata, buonanotte e arrivederci alla prossima occasione!

Buona lettura e a presto!

Con simpatia! :)