martedì 21 dicembre 2021

Scrooge ci rappresenta (anche se lo neghiamo)

Salve a tutti e ben ritrovati|




Il Natale è alle porte anche quest'anno e io sto facendo una scorpacciata di "Canto di Natale" di Charles Dickens. Ho cominciato rileggendo il romanzo, in questa occasione nella traduzione che ne ho fatto tre anni orsono per conto della casa editrice flower-ed e stasera (ho finito di guardarlo poco fa) riguardandomi il film "Dickens: l'uomo che inventò il Natale" che narra la storia della nascita del Capolavoro di Natale di Charles Dickens.

Mentre lo guardavo mi sono ritrovato a riflettere sul fatto che se "Canto di Natale" ancora attira a sé così tanti lettori; qui parlo del romanzo di Dickens ma potrei allargare il discorso a tanti al romanzi che hanno fatto, in ogni tempo, la storia della Letteratura.

Rifletti che ti rifletti sono arrivato a una conclusione: "Canto di Natale" attira tanti lettori ancora perché, al di là di tutte le implicazioni sociali e di critica della società che in esso certamente compaiono, oltre a un'infinità di richiami, dalla Commedia dantesca al Faust di Goethe (ricordate quando Scrooge chiede a Marley "dunque chi eri?"), questo romanzo e il suo protagonista, il perfido-redento Scrooge, parlano di noi.

Sì, amici miei! Parlano di noi! Perché ammettiamolo, Scrooge non è un alieno o un personaggio avulso dalla realtà; Ebenezer Scrooge è OGNUNO DI NOI! 

Scusate il tono urlato ma volevo rimarcare per bene il concetto.

Scrooge è il nostro lato oscuro, è il mostro che nascondiamo sotto al letto, il lupo nell'armadio che nella nostra anima teniamo ben serrato. 

E proprio per questo, dopo 178 anni dalla propria nascita il vecchio taccagno ancora ci attira e ci ammalia e lo fa ancor prima di diventare la versione redenta di sé.

Certo, nella strofa finale del Canto dickensiano ci piace riconoscerci in lui perché finalmente è diventato buono ma costui ci interroga dalla prima pagina. Se così non fosse non parteciperemmo, ammettetelo su, che succede anche a voi di avere i lucciconi agli occhi durante la lettura, delle sue vicende, non ci commuoveremmo con lui e non gioiremmo con lui.

La verità, consentitemi di ripeterlo, è che Ebenezer Scrooge ci siede accanto durante la lettura come compare a Charles Dickens nel film e ci dice: "Non chiedermi chi sono. Se vuoi proprio scoprirlo guardati dentro. Sono il tuo lato oscuro. Sono te che a volte aneli al male ma che eternamente ti sforzi di compiere il bene."

Scrooge è colui il quale mette in atto quei comportamenti che noi ogni tanto, chi più chi meno, vorremmo mettere in atto ma che, per una questione di ritegno, non attuiamo; e colui il quale pensa e dice le cose "sconvenienti" che noi stessi a volte ci ritroviamo a pensare e che magari anche ci ritroviamo a dire, salvo poi pentircene nel giro di mezzo nanosecondo.

E quindi consentitemi di dire "Lunga vita a "Canto di Natale" e al suo protagonista, specchio del nostro lato nascosto e oscuro!"

Grazie infinite a tutte e tutti per la pazienza e l'attenzione e arrivederci alla prossima occasione!

Buona serata, Buona lettura e, nel caso non avessimo modo di sentirci prima, un Sereno e Buon Natale a tutte e tutti voi e alle vostre famiglie!

E, come era solito dir sempre Tiny Tim: "Che Dio ci benedica tutti!"

A risentirci presto!

Con simpatia! :)



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